lunedì 16 luglio 2018

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L'Italia è uno dei Paesi con il più basso valore di vitamina D in Europa. Nonostante il sole. Come rimediare?

Come aumentare il valore di vitamina D nel nostro organismo? Parla l'esperta.


Vi ho già parlato dell'importanza della vitamina D, soprattutto per i bambini e di cosa comporta la carenza di vitamina D nei bambini.

Oggi voglio approfondire il tema con le parole della Prof.ssa Flavia Prodam
della Divisione di Pediatria, Dipartimento di Scienze della Salute, Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Traslazionale Università del Piemonte Orientale, che in un'intervista ha parlato fattori di rischio e soprattutto ha dato dei consigli pratici su come rimediare alla carenza di vitamina D.

I livelli di vitamina D della popolazione pediatrica italiana vedono il deficit di vitamina D intorno al 50% con picchi del 75% addirittura i neonati possono raggiungere una prevalenza del deficit del 97% al nord.

Il paradosso: l’Italia è davvero "il Paese del sole"?


L'Italia, chiamata "il Paese del sole", di fatto non lo è! In realtà il nostro Paese si trova in una specifica zona chiamata "vitamin D winter area" (zona di inverno della vitamina D). In sostanza, a parte una piccola parte della Sicilia, siamo tutti al di sopra del 37esimo parallelo nord e quindi in quella che è la zona di rischio del mondo sopra e sotto il 37esimo parallelo nord e quindi in quella che è la zona di rischio del mondo (sopra e sotto il 37esimo parallelo nord e sud per il deficit di vitamina D).
La vitamina D è per il 80% prodotta a livello cutaneo con l'esposizione solare ai raggi UVB di una particolare lunghezza d'onda e quindi sicuramente la posizione geografica dove si vive è importante, ma i raggi solari possono essere inficiati anche da altri fattori ambientali.

L'Italia è uno dei Paesi con il più basso valore di vitamina D in Europa. Nonostante il sole. Come rimediare?
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Quali sono i fattori di rischio ambientali della carenza di vitamina D?


  • la latitudine
  • la stagione
  • l'ora del giorno
  • l'inquinamento atmosferico
  • la presenza di ozono
  • l'altitudine 
  • la presenza di nubi


Quali sono i fattori di rischio individuali?


  • il fototipo cutaneo
  • l'età 
  • l'uso costante di filtri solari sopra il 15
  • il sovrappeso
  • la scarsa esposizione solare
  • una dieta non esattamente bilanciata per colmare eventuali carenze


L'esposizione solare non basta 


A questo punto viene quasi immediato pensare che basta trascorrere soltanto più tempo all'aria aperta e al sole. Nulla di più sbagliato!
L'esposizione solare favorisce la sintesi di questa vitamina per l’80% , il restante 20%, invece, viene introdotto nel nostro organismo attraverso la dieta. 
In alcuni casi inoltre è necessario introdurre l'uso di integratori proprio perché la dieta e l'esposizione solare non sono sufficienti a colmare questo "gap". Quindi, per far sì che i nostri bambini crescano sani e robusti è consigliabile tenere i valori di questa vitamina sotto controllo. Ovviamente parlatene sempre con il vostro pediatra di fiducia.

Alcuni consigli pratici per lo stile di vita dei bambini che aiuti la produzione di vitamina D. 


  • esporre i bambini al sole, farli giocare all'aria aperta soprattutto in estate ed autunno. Certamente aiuta ma non basta; 
  • favorire l'attività fisica per diminuire il peso, perché un bambino su 3 è sovrappeso o obeso, quindi se facciamo dimagrire i nostri bambini aumentiamo la produzione di vitamina D;
  • introdurre introdurre nella dieta dei nostri figli alimenti ad alto contenuto di vitamina D; 
  • se necessario utilizzare degli integratori di vitamina D, dietro consiglio medico. 

L'esposizione solare incide per l'80%, mentre la dieta solo per il 20%, quindi, per la robustezza e la salute dei nostri bambini, è importante lasciarli giocare all'aria aperta il più possibile, bastano anche 5-10 minuti di esposizione solare al giorno e controllare la loro dieta, integrandola, soprattutto per i più piccoli, con degli integratori di vitamina D prescritti dal pediatra.


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