martedì 4 marzo 2014

Racconti di parto n. 3

Oggi vi racconto il parto di un altra mamma blogger: Lu V.


06/04/2013
Finalmente ho una data e tutte le analisi che mi servono. Venerdì 19 Aprile. La data che mi hanno fissato per il taglio cesareo. Lieta di trascorrere a casa gli ultimi giorni che mi separano dal momento tanto atteso, mi invitano comunque a recarmi al day-hospital per dei monitoraggi nei giorni immediatamente successivi alla dimissione. 

 
10/04/2013 ore 01:23
Sorpresa, sorpresa. La prima contrazione arriva nel sonno. Inaspettata. Mi sveglia. Ancora una volta sono incerta se si tratti di una vera e propria contrazione o dei miei soliti problemi all'intestino. Mi riaddormento senza pormi troppe domande. Qualche ora dopo ne sopraggiunge un'altra a dissipare ogni sorta di dubbio. Resto sveglia per un po', in allerta, ma tutto tace e mi rimetto a dormire. 

ore 09:10 (circa)
Ricevo una telefonata. E' il primario del reparto di ginecologia dell'ospedale che mi chiede di poter anticipare l'intervento a giovedì 18. A lui rispondo: "Certo che va bene. Fosse per me farei anche oggi". Ride. Ovviamente... Devo stare a riposo, così provo a postare qualcosa sul mio blog con l'applicazione di Blogger per il cellulare. Sono stanca di guardare Forum. Faccio zapping qua e là. Noia.

ore 11:44  
Arriva un'altra contrazione. Si, sono sicura si tratti di una contrazione. Chiamo Littel per informarlo della novità. "FINALMENTE UNA CONTRAZIONE!". Non ne ho avuta alcuna, per tutta la gravidanza. Sono emozionata. Dopo una ventina di minuti ecco arrivarne una seconda.. e poi una terza.. Decido di prendere nota degli orari in cui le avverto e di classificarne l'intensità con un'ipotetica scala da 1 a 10. Uhm .. questa è sicuramente da 4! Prendo nota, tutta orgogliosa (ho creato una nota apposita sullo smartophone, che ho tutt'ora salvata.. ai posteri l'arduo compito di decifrarne in significato).  :-)

ore 12:50 (circa)
Mi richiama Littel, dopo essere stato in mensa a pranzo. "Come va?" "Oh bene, le contrazioni continuano, a distanza di circa 10 minuti." "Come stai? Vuoi che andiamo in ospedale?" "Cooosa?? NO. Tanto saranno solo delle contrazioni preparatorie,vedrai che smettono!!"

ore 14:00 (circa)
Non sono ancora finite. L'ostetrica al corso pre-parto ci aveva spiegato che se si tratta di contrazioni preparatorie, queste dovrebbero cessare facendo un bagno o una doccia calda. Sai cosa? Mi faccio una bella doccia!

ore 14:50
Asciutta e pulita. Non sono sicura che siano cessate. Provo a stendermi un po' sul letto e realizzo che non si sono minimamente fermate. Anzi. Ora arrivano a distanza di 6/7 minuti l'una dall'altra. Sono anche un pelo più forti, ma di sicuro finiranno! Mi richiama Littel e cerco di convincerlo (e in parte di convincere anche me stessa) che si tratta di contrazioni passeggere. "Si ma tra un po' finiranno, vedrai. Sono già meno intense!".

ore 18:00 (circa)
Ormai Littel è rincasato da un po' e le contrazioni non accennano a diminuire di frequenza, né tanto meno di intensità. Ma no, non mi sembra proprio il caso di andare in ospedale! "Vedrai che ci rimandano a casa o che mi trattengono dentro per niente! Non voglio! Voglio stare a casa!". Littel mi ascolta preoccupato e si sforza di darmi retta. Facciamo le parole crociate assieme, tra una contrazione e l'altra.

ore 20:00 (circa)
"Prepari tu la cena?" "Sei sicura? Non vuoi che andiamo un salto all'ospedale a controllare?" "No, no! Ti ho detto (il "ti ho detto" è un must in certe situazioni) che in ospedale non ci voglio andare! Un po' di pasta in bianco per me!" Non si discute. Così il mio povero Littel si è dovuto rassegnare ed è andato a preparare la cena. Nel mentre le contrazioni sono aumentate.

ore 21:30
Finito Striscia la Notizia inizia la partita Sampdoria - Juventus e le contrazioni continuano. Mi faccio coraggio e mi convinco che sia effettivamente il caso di andare in ospedale. Durante tutto il tragitto in auto mi lagno (come mia abitudine, del resto): "Ecco, vedrai che adesso finiscono! Vedrai che arriviamo là e non ho più niente!". Littel guida e porta pazienza. Ad oggi posso seriamente affermare che è stato un santo, quella sera, a non scaraventarmi fuori dalla macchina in corsa! Arriviamo al pronto soccorso dell'ospedale, suoniamo e ci fanno immediatamente entrare. Sarà l'orario o semplicemente la giornata fortunata ma in reparto ci siamo solamente noi e ci fanno accomodare in una delle sale parto per fare un monitoraggio. Le ostetriche sono rilassate e gentili e si prendono tutte cura di noi. Dal monitoraggio risulta che le contrazioni sono regolari e persistenti. Il ginecologo mi visita e constata che sono già dilatata di 3 cm. Mi tasta il ventre. "Facciamo un'ecografia! Mi sembra che si sia girato!" Non volevo smontare il suo entusiasmo, ma io non avevo avuto minimamente la sensazione che si fosse girato. Anche l'ecografia lo conferma. Pupo se ne stava imperterrito nella sua posizione traversa. E' sempre stato comodo così. Proprio un bel tipetto!! :-) 
"Niente! Allora la prepariamo per l'intervento!".

ore 23 (circa)
Littel e il ginecologo si sono consultati sul risultato della partita della Juve (di cui evidentemente il medico era tifoso). Io sono pronta. Imbragata. Rasata e intubata. Arriva l'anestesista a prendermi e a portarmi in sala operatoria. Non ho fatto in tempo a salutare Littel. Questo mi rende triste, ma ho poco tempo per sentirmi triste perché inizia ad assalirmi una fifa bestiale e in sala operatoria fa un freddo spaventoso. Tremo. Seduta sul lettino, mi fanno la spinale. Ho unicamente il tempo di sentire qualcosa spingere sulla colonna vertebrale. "Si stenda velocemente!" mi dice l'anestesista. Troppo tardi. Non sento già più le gambe. Così devono aiutarmi a sollevarle e a distenderle sul lettino. ;-) Una sensazione strana davvero. "Mi sembra di riuscire a muovere ancora le dita dei piedi" dico. L'anestesista, una donnina minuta col volto coperto da una mascherina azzurra e l'accento veneto (che mi fa tanto simpatia) mi invita a provare a sollevare il bacino. Sono convinta che se la stesse ridendo, sotto quella beffarda mascherina azzurra. Ovviamente non sono riuscita a sollevarmi. Mi ha bloccato le braccia e coperto il viso con un telo verde. Piegando la testa di lato vedo arrivare il ginecologo. Lo imbragano pure lui, con un camice verde, mascherina, cuffia e guanti. E' un uomo simpatico. Un buontempone anche un po' donnaiolo e la sua assistente/tirocinante/collega è davvero una ragazza molto bella.. perciò le battute e le frecciatine fioccano. Mi mettono di buon umore. Chiacchiero con l'anestesista che se ne sta appollaiata su uno sgabello subito dietro le mie spalle. Mi racconta quello che succede al di là del telo. C'è un'atmosfera stranamente rilassata e persino io mi sento più tranquilla. Ho una strana sensazione di calore alle gambe e sento i medici premere sulla pancia. Quei quattro fusilli in bianco che ho mangiato per cena ritornano a farmi visita e la nausea è davvero forte. Per ingannare il tempo (e anche la paura) parlo con l'anestesista dietro di me e mi rigiro tra le dita il laccio che mi lega il polso sinistro. E' ruvido e punge.

ore 23:51
Sento la dottoressa toccarmi una spalla: "Ecco che lo tirano fuori" mi dice. Mi accorgo di trattenere il respiro. Si sentono un flebile lamento e la voce del ginecologo: "Eccolo qui! Ciao bello!". Voci di donne che ridono: "Ha fatto la pipì addosso al dottore!" mi racconta l'anestesista. Piego la testa e intravedo un altro medico in camice verde con tra le braccia, avvolto in un asciugamano, un cosino tutto bianco che si dimena. Subito dopo sento le grida del mio frugolotto provenire dalla sala adiacente. Mi viene da piangere e riesco solo a pensare che vorrei che la mia mamma fosse con me. Devo averlo detto ad alta voce perché l'anestesista mi risponde che lei c'è, che le persone speciali non si vedono ma si sentono col cuore. Che vivono con noi. Continuo a sentire una forte nausea. Non sono in grado di quantificare quanto tempo sia passato quando finalmente mi portano il mio piccolo. Lavato, vestito, avvolto in una coperta. E' talmente piccolo che sembra scomparirvi dentro. Lo avvicinano al mio volto e riesco a dargli un bacio sulla guanciotta. E' morbida e calda. E' la cosa più meravigliosa che io abbia mai visto. Ha gli occhietti aperti. Mi strofino sul suo visetto e lo saluto. Vorrei continuare a guardarlo ancora un po' ma non possono farlo rimanere in sala operatoria. Lo portano dal suo papà. Il resto del tempo è nebuloso e tormentato dalla nausea. Mi sembra infinito. Vorrei che finisse velocemente.

11/04/2013 ore indefinite 
Hanno finalmente terminato. Mi spostano sul letto del reparto con un po' di fatica perché ancora non ho sensibilità dalla vita in giù. Mi coprono e mi portano fuori dalla sala operatoria. E' buio, silenzioso ed ho freddo. Ricordo un'ostetrica gentile che mi pone delle domande per la donazione del sangue cordonale. A quanto pare sono riusciti a prelevarne un bel po'. Fanno entrare Littel con un mucchio di coperte tra le braccia. Tra quelle coperte, avvolto come in un bozzolo, c'era il mio piccolo. Dormiva tranquillo. E' il momento più bello della mia vita! Lo sarà per sempre. I ricordi si confonderanno e si sommeranno ad altri momenti speciali e meravigliosi, ma questo rimarrà per sempre il momento più speciale di tutti. Per ricordarmi di non dimenticare.

Io ringrazio la mamma Lu V  di Neomamma on board  per aver accettato di condividere con me e con tutti i lettori del mio blog e della mia pagina fb, la sua esperienza di parto.
Se anche voi volete condividere la vostra esperienza di parto, potete mandarmi il vostro racconto via e-mail a: da.mamma.a.mamma2012@gmail.com oppure scrivermi un messaggio privato sulla mia pagina fb
https://www.facebook.com/pages/Da-Mamma-a-Mamma/268627279924845
 

Da Mamma a Mamma.
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4 commenti:

Neo Mamma Ob Board ha detto...

Grazie cara!!!

Un’ultima Maison ha detto...

Che bella storia,
anch'io sono una mamma e la nascita del proprio bebè è un'emozione unica.
Un abbraccio
Nunù

Olga Viscione ha detto...

Che bella storia..mi sono emozionata ripensando al mio parto..e che bella iniziativa! Complimenti! Magari ti invierò' anche io il mio racconto...
Miro'

micol ha detto...

Io non sono ancora mamma e quindi non sperimentato, ma sai che tutte le mattine inizio la giornata vedendo quella trasmissione su real time della sala parto, perchè mia mamma non ne può proprio fare a meno :-) bacioni MIcol